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venerdì 18 marzo 2011

Sei Nazioni 2011 - Italia batte Francia: voi ci credevate?

Godiamoci ancora la vittoria dell'Italia sulla Francia: una gara storica per il rugby azzurro. In pochi credevano possibile un'impresa di queste proporzioni. In Francia ci sottovalutavano, ma anche gli addetti ai lavori italiani erano scettici. E voi che dite: ci credevate oppure no?



"La vittoria insperata degli azzurri sui francesi" (Corriere della Sera)
"Italia da sogno - è nella storia" (Corriere dello Sport)
"Italia alla garibaldina" (Tuttosport)
"Incredibile: schiantiamo la Francia" (La Gazzetta dello Sport)
Questi alcuni titoli dei quotidiani italiani dopo la fantastica prestazione dell'Italrugby targata Nick Mallett contro la Francia al Flaminio: la prima vittoria nella storia del Sei Nazioni contro i Galletti (e dunque primo Trofeo Garibaldi) arriva proprio in corrispondenza delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Una giornata gloriosa per il movimento rugbistico azzurro... Ma una domanda sorge spontanea: qualcuno credeva a questa possibilità?
Di certo non ci pensavano nemmeno i nostri avversari: "Vacance romaine", titolava "L'Equipe" di sabato, sottointendendo incautamente una passeggiata di salute per la formazione di Marc Lièvremont. E invece il titolo nell'immediato dopo-partita si trasforma in "Désastre romain": la Francia non entra praticamente mai in campo, da Campioni in carica i Galletti si trasformano quasi per magia in "brocchi". "Siamo stati nulli - ha dichiarato, Maxime Médard, il più deluso tra i delusi - siamo stati dei piccoli giocatori". Aggiungendo una cosa che poi potrebbe farci arrabbiare, ma oggi possiamo far passare tutto: "Perdere con gli italiani e peggio che perdere di 60 punti con l'Australia". Avete fatto entrambe le cose, quindi poche chiacchiere: il cammino verso la Coppa del Mondo per la Francia si fa in salita, Marc Liévremont è addirittura a rischio-panchina.
Tra quelli che non ci credevano ci iscriviamo anche noi: battere la Francia? Ma va... "Non è mai successo in questo Torneo, perché dovrebbe accadere proprio ora?". Lo stesso a chi mi chiedeva: "Che dici? Scommettiamo contro anche questa volta?", rispondevo: "Guarda, io non scommetto per principio, ma se proprio devi... Però non con uno scarto altissimo, giochiamo in casa". Di più non mi potevo sbilanciare... e non ero l'unico visto poi il titolo del Corriere della Sera di oggi ("La vittoria insperata degli azzurri sui francesi").
Alla fine però il discorso sta tutto qui: alle imprese prima di tutto bisogna credere. "Credeteci": è quello che ha detto Sergio Parisse ai suoi quando negli ultimi minuti ha visto i francesi abbattuti, a testa basta, svogliati e svuotati; l'Italia in quel momento ha tirato fuori quel qualcosa in più che prima era sempre mancato. "Lì abbiamo capito che potevamo farcela". E ce l'abbiamo fatta.
Analizziamo la vittoria storica degli azzurri di Nick Mallett sui Galletti - 2Tutti gli addetti ai lavori sono smentiti dai fatti: l'Italia ha intavolato una signora gara, frutto di un lungo e difficoltoso lavoro, durato anni. Anni di sofferenza, di lotta, di cambi di rotta e di uomini. Anche la scelta della Celtic League, alla lunga, diventa vincente: al suo arrivo, Mallett si è accorto che il campionato italiano non bastava più. E allora giusto aprire le frontiere all'Europa, per far crescere il nostro livello, per rendere i nostri ragazzi più competitivi anche contro le squadre più forti.
"Per la prima volta abbiamo battuto una grande", dice Mallett. E' vero."Come allenatore ho vinto con gli Springboks, ho vinto con lo Stade Francais - dice il ct azzurro -: ma non sono mai stato tanto fiero di una squadra come lo sono di questa Italia". Parole che fanno onore a Mallett, che scende dalla graticola e sale sul trono. Ora è lui in posizione privilegiata rispetto a una Federazione, con il presidente Giancarlo Dondi in testa, già pronto a fargli preparare le valigie al termine del Sei Nazioni. "Chissà, magari sarà lui a volersene andare", abbozza Dondi il pres.
Ma oggi non c'è tempo per le polemiche: godiamoci la vittoria, la più bella della nostra storia recente, anche perché arriva contro la Francia. Che ha più talento, forza, tecnica. Ma nello sport non basta: serve la voglia di vincere. L'Italia del Flaminio ci ha aggiunto anche un cuore grande così.

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