"La vittoria insperata degli azzurri sui francesi" (Corriere della Sera)
"Italia da sogno - è nella storia" (Corriere dello Sport)
"Italia alla garibaldina" (Tuttosport)
"Incredibile: schiantiamo la Francia" (La Gazzetta dello Sport)
Questi alcuni titoli dei quotidiani italiani dopo la fantastica prestazione dell'Italrugby targata Nick Mallett contro la Francia al Flaminio: la prima vittoria nella storia del Sei Nazioni contro i Galletti (e dunque primo Trofeo Garibaldi) arriva proprio in corrispondenza delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Una giornata gloriosa per il movimento rugbistico azzurro... Ma una domanda sorge spontanea: qualcuno credeva a questa possibilità?
Di certo non ci pensavano nemmeno i nostri avversari: "Vacance romaine", titolava "L'Equipe" di sabato, sottointendendo incautamente una passeggiata di salute per la formazione di Marc Lièvremont. E invece il titolo nell'immediato dopo-partita si trasforma in "Désastre romain": la Francia non entra praticamente mai in campo, da Campioni in carica i Galletti si trasformano quasi per magia in "brocchi". "Siamo stati nulli - ha dichiarato, Maxime Médard, il più deluso tra i delusi - siamo stati dei piccoli giocatori". Aggiungendo una cosa che poi potrebbe farci arrabbiare, ma oggi possiamo far passare tutto: "Perdere con gli italiani e peggio che perdere di 60 punti con l'Australia". Avete fatto entrambe le cose, quindi poche chiacchiere: il cammino verso la Coppa del Mondo per la Francia si fa in salita, Marc Liévremont è addirittura a rischio-panchina.
Tra quelli che non ci credevano ci iscriviamo anche noi: battere la Francia? Ma va... "Non è mai successo in questo Torneo, perché dovrebbe accadere proprio ora?". Lo stesso a chi mi chiedeva: "Che dici? Scommettiamo contro anche questa volta?", rispondevo: "Guarda, io non scommetto per principio, ma se proprio devi... Però non con uno scarto altissimo, giochiamo in casa". Di più non mi potevo sbilanciare... e non ero l'unico visto poi il titolo del Corriere della Sera di oggi ("La vittoria insperata degli azzurri sui francesi").
Alla fine però il discorso sta tutto qui: alle imprese prima di tutto bisogna credere. "Credeteci": è quello che ha detto Sergio Parisse ai suoi quando negli ultimi minuti ha visto i francesi abbattuti, a testa basta, svogliati e svuotati; l'Italia in quel momento ha tirato fuori quel qualcosa in più che prima era sempre mancato. "Lì abbiamo capito che potevamo farcela". E ce l'abbiamo fatta.
"Per la prima volta abbiamo battuto una grande", dice Mallett. E' vero."Come allenatore ho vinto con gli Springboks, ho vinto con lo Stade Francais - dice il ct azzurro -: ma non sono mai stato tanto fiero di una squadra come lo sono di questa Italia". Parole che fanno onore a Mallett, che scende dalla graticola e sale sul trono. Ora è lui in posizione privilegiata rispetto a una Federazione, con il presidente Giancarlo Dondi in testa, già pronto a fargli preparare le valigie al termine del Sei Nazioni. "Chissà, magari sarà lui a volersene andare", abbozza Dondi il pres.
Ma oggi non c'è tempo per le polemiche: godiamoci la vittoria, la più bella della nostra storia recente, anche perché arriva contro la Francia. Che ha più talento, forza, tecnica. Ma nello sport non basta: serve la voglia di vincere. L'Italia del Flaminio ci ha aggiunto anche un cuore grande così.
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